Avrei potuto lasciare il blog così com’era, con un ultimo post datato maggio 2015, e basta: quasi tutti i blog abbandonati sono così, del resto. Forse perché ti dici: “Magari tra un mese, un anno, o domani, mi viene voglia di scriverci qualcosa”, ma in fondo lo sai che non lo farai. E poi perché non è solo un blog, ogni tanto incontro ancora qualcuno che mi dice: “Oh, giusto l’altro giorno parlavamo delle feste di appletini”. Insomma, mi dispiaceva. Così ho pensato di buttar giù qualche riga, giusto per chiudere il cerchio e ringraziare tutti. Non che ci sia molto da dire, a parte che è stata una figata assoluta: ci sono aneddoti che racconterò fino alla morte (tipo quello dei due tizi che si sono presentati al toga party con una settimana di anticipo, o quello dell’eroe che è stato ritrovato vestito da Batman – sporco di vomito – nel parcheggio del convento il mattino dopo una festa, da dei tizi che andavano a messa; oppure potrei parlarvi di un CdA di appletini che si è tenuto a casa mia e che resterà per sempre nella nostra memoria, ma soprattutto in quella del mio vicino di casa. E potrei continuare molto, molto a lungo). Personalmente, devo anche dire che le cose che ancora oggi faccio e che sono in qualche modo legate alla scrittura non esisterebbero, se non avessi cominciato a scrivere qui. Non voglio farla né troppo sentimentale né troppo lunga: come dicevo, mi sarebbe dispiaciuto lasciare questa cosa incompiuta. E poi dovevo ringraziare davvero tutti perché, come abbiamo sempre detto, appletini è ammòre. Come ha scritto il grande Cormac McCarthy: “La gente si preparava sempre al domani. A me sembrava assurdo. Il domani non si stava certo preparando per loro. Non sapeva neppure che esistessero”.
Noi abbiamo fatto tutto senza pensare a quando sarebbe finito: ce la siamo goduta e basta. È un modo come un altro per essere felici, no?
È stata una figata, gente!