Oh, c’ho il blocco dello scrittore. L’ultima volta (poco più di un anno fa) l’avevo risolto alla maniera degli anni zero, cioè consultando Google (e proponendo poi un apposito kit anti-blocco). Oggi, riconsultando il famoso motore di ricerca, scopro quest’altra cosa, che non ho esitato a proporre come articolo settimanale per la rubrica “lista della spesa”:
Blocco dello scrittore? Prova con le minacce
Write or Die è un’applicazione per PC e iPad che ci costringe a rimanere attaccati alla tastiera fino a quando non raggiungiamo una scadenza o un numero di parole che ci siamo prefissati.
Antidoto al blocco dello scrittore, se osiamo fermarci somministra punizioni che variano dalla discreta pop-up che ci ricorda il nostro dovere (modalità “Gentle”) alla progressiva disintegrazione delle parole che avevamo sullo schermo (modalità “Kamikaze”).
La seconda cosa da fare per superare l’empasse è dare un’occhiata a youtube: qui mi sono imbattuto nei preziosissimi consigli di uno scrittore di prim’ordine. Un guru, un maestro, un letterato vero. Federico Moccia.
Si noti in particolare come, a partire dal minuto 1:18, il maestro spieghi al pubblico come “la scrittura ti coinvolge e ti estranea da quelli che sono gli avvenimenti, le cose accadute intorno”. Ora, che la scrittura fosse estranea a Federico Moccia risultava già sufficientemente chiaro; però ora, pur senza rendersene conto, l’ha dichiarato.
E io sento che oggi il mondo è un posto migliore.